SAN GIORGIO

Viale Brigata Bisagno 69
16129 Genova (GE)

CHIUSURA Domenica a cena e Lunedì

FERIE Variabili
COPERTI 55 interni
ANIMALI si
PARCHEGGIO si

Insegna cardine della Superba, il San Giorgio è il gioiello della famiglia Scala, al timone dell’insegna da oltre quarant’anni. Oggi, custode impeccabile di uno stile senza tempo, è Danilo a governare il servizio assecondando la clientela in richiesta. I grandi specchi a oblò e le pareti cobalto sono richiami appena accennati alla dimensione marittima che non spezzano però l’effetto di elegante formalità dato dal tovagliato immacolato, dalla sobria mise en place e dal parquet lucido. I vetri satinati delle finestre proteggono i commensali dal via vai del centro e dagli sguardi indiscreti. Al giovane e talentuoso chef Samuele di Murro è affidata la cucina che, seppur incentrata sul pesce di provenienza locale (il Pescato del giorno viene servito con millefoglie di patate), non conosce vincoli creativi o regionali. Esemplare in tal senso il Piccione arrostito, sala zemino, il suo filetto con acciuga dissalata e crostino di fegatini. Oppure la Tartare di Cabannina (razza bovina autoctona genovese) servita con salsa al midollo, pinolli e spuma di patata Quarantina.
Altre volte mare e terra si incontrano in piatti ricchi di nuances come nel Tonno rosso e terrina di Foie gras con salicornia e due salse, al fumo e al rabarbaro. I percorsi di degustazione contemplano piatti della storia genovese, tipici o rivisitato come le Perle di Genova, piatto signature del ristorante che consiste in un morbido gnocco di patate ripieno di pesto e servito con salsa di pinoli e cialda al Parmigiano. Cantina fornitissima con conseguente lista dei vini enciclopedica (oltre 1200 etichette frutto della selezione del patron).

Menu TavoleDOC

90 € a persona

Piccione in zimino

Tempo di preparazione: 60′ · Difficoltà: media

Iniziare disossando il piccione, da cui ricavare i due petti e le due cosce. Non buttare subito le interiora, ma tenerle da parte per dopo.

PER LA SALSA: stufare tutti gli ingredienti insieme alle carcasse in una casseruola, aggiungendo per ultime le biete lessate e cucinando il tutto per qualche minuto. Dividere quindi il composto in due parti: la prima va frullata e poi filtrata. Con la seconda metà bisogna farcire il raviolo: prepararlo unendo farina e acqua, impastando e poi stendendo la pasta.
Tagliare la sfoglia in strisce rettangolari e adagiare il ripieno a una distanza sufficiente per poi ricavare i ravioli.

PER LO SPIEDINO: separare il filetto dal petto e infilarlo in uno spiedo insieme a una acciuga dissalata che poi va impanata due volte e fritta. Condire i petti e le cosce con sale e olio: cuocerli quindi in una padella, stando attenti a rosolarli per bene ma senza prolungarne eccessivamente la cottura.

PER IL PATÈ: stufare gli scalogni con abbondante timo, poi mettere da parte. Pulire le interiora e rosolarle a fuoco vivace per un minuto, dopo aver condito il tutto. A questo punto unire scalogni e interiora, frullare e aggiungere pepe, sale e burro morbido fino a quando raggiunge la consistenza ottimale.
Dopo aver impiattato il tutto, il piccione è pronto per essere servito.